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L'editore

Sì, ma, che libro può aspettarsi il lettore?

 

Può colpire la copertina per la sua grafica e la scelta dei colori: un campo bianco che evidenzia un accattivante intreccio, una simbologia misteriosa, chiusa da un nero indefinibile. Il mistero sembra continuare nel risvolto di copertina: Hortus conclusus, particolare. Lei.  
Ma per chi rimanesse disorientato, basterà solo una piccola ricerca.  
Entrando nel frontespizio, gli autori si palesano come Fabbricanti di Bugie, qualificando poi il titolo dell’opera con il termine di Apocrifi. Tutti gli Ateniesi sono bugiardi, e l’incipit ne dà conferma. E già che ci siamo, si avverte il Lettore che nel testo troverà citazioni usate a piene mani. Citazioni non rinnegate dagli autori. Autori che per introdurre l’opera si servono di istruzioni per l’uso: un indice che aspira a sostituirsi all’opera e che dell’opera conserva gli angoli e le difficoltà. Angoli e difficoltà solo apparenti, però. Il libro, come un lungo corridoio, è aperto e chiuso da una pre e da una post fazione, dove le riflessioni sulla protagonista, Lei, si mischiano a domande e modelli filosofici. Nel mezzo, la fazione è preceduta dall’inizio di una trascrizione musicale ed è chiusa dalle ultime note dello stesso brano. Come se le parole si sostituissero a note impegnate in giochi sopra le righe.
Giochi proibiti?
Che libro si può aspettare il Lettore?  
Storia d’amore? Per essere una storia d’amore, da qualche parte avrebbero dovuto esserci dei confetti.  
Storia di passione?
Anche, fosse solo per rispetto della protagonista, che le anche le aveva belle d’avvero.  
Storia di gelosia?
NO.  
Storia d’azione?
Nemmeno.  
Storia autobiografica?
La fantasia si ritrova nella punteggiatura e nella grammatica.  
Storia rosa? Agli autori sarebbe piaciuta grigio perla, come quel trucco che solo alla fine la protagonista decide di usare, non per piacere a loro, ma solo perché scoprì che le stava proprio bene.  
Storia di genere noir?
No, non ostante la copertina.  
Storia cerebrale? Solo per chi non capisce.  
Storia epistolare?
Gli autori avrebbero voluto che lo fosse!  
Radiocronaca?
Ci siamo quasi, e non in senso metaforico ma minuto per minuto, perché tutto nacque da lì.  
Storia complicata?
Forse. Ma chi arriva in fondo, scoprirà una storia semplice.  
E se alla fine sembra che la storia non si sveli, non la forzi il Lettore. Perché questa storia, in conclusione, parla solo della teoria dei pentolini con brevi digressioni filologiche e musicali, che poi sono la stessa cosa.  

Il resto è compagnia bella.

Firenze, 9.12.1998 (9+1+2+1+9+9+8 = 39.  3+9 = 12.  1+2  = 3).

P.S.  Il prezzo del volume è di 24.600 lire.
   
      Nessun libraio potrà esimersi dall’esaudire la richiesta di fare cifra tonda.
        
Ma non farebbe l’interesse del Lettore.

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